Aeroporto di Fiumicino, al via il maxi piano da 9 miliardi di euro

Nuova pista, parco archeologico e fino a 100 milioni di passeggeri entro il 2046: Roma punta sul suo hub internazionale
Pubblicato il: 15 Ottobre 2025

Un progetto ambizioso da 9 miliardi di euro cambierà il volto dell’aeroporto di Fiumicino Leonardo da Vinci, già riconosciuto per il settimo anno consecutivo come miglior scalo d’Europa. Il piano di sviluppo, interamente finanziato da Aeroporti di Roma (ADR) senza contributi pubblici, prevede l’ampliamento dello scalo, la creazione di un nuovo parco archeologico e un importante intervento di riduzione dell’impatto acustico e ambientale.

Un piano da record

Il progetto, discusso nelle ultime settimane in una serie di audizioni al Comune di Fiumicino, coinvolge istituzioni, comitati cittadini, ENAC e associazioni di categoria. L’investimento coprirà non solo l’espansione infrastrutturale, ma anche 4 miliardi di euro di manutenzione e miglioramento dell’attuale struttura fino alla scadenza della concessione nel 2046.

Tra le opere principali spiccano la costruzione di una nuova pista più distante dalle aree abitate e la riduzione dell’attuale pista 1, che permetterà di creare un parco archeologico di 85 ettari, grande quanto Villa Borghese, in un’area che diventerà la nuova “porta verde” di accesso alla città.

Il progetto non si limita all’espansione dello scalo, ma mira a rendere Fiumicino un modello di sostenibilità. Il nuovo assetto consentirà di ridurre fino all’80% l’inquinamento acustico sulle aree urbane di Fiumicino e garantirà un saldo zero tra opere e consumo di suolo all’interno della Riserva Naturale del Litorale Romano.

L’area verde ospiterà percorsi ciclopedonali, punti di osservazione e spazi culturali, restituendo ai cittadini una porzione significativa di territorio oggi occupata dalle infrastrutture aeroportuali.

Con la realizzazione del nuovo terminal e l’aggiunta della pista, Fiumicino punta a raddoppiare i passeggeri, passando da 50 a 100 milioni entro il 2046. L’obiettivo è consolidare Roma come hub di transito europeo e porta d’accesso tra l’Europa e il resto del mondo.

Il maxi intervento avrà ricadute significative anche sul piano occupazionale. Sebbene non siano ancora disponibili stime definitive, l’Università Luiss è stata incaricata di condurre uno studio sugli effetti del progetto in termini di posti di lavoro diretti, indiretti e indotti, nonché sull’impatto sul PIL regionale.

Segnala la tua GOODNEWS

Notizia inviata