L’economia del Lazio tra specializzazione industriale e crescita dell’export: i dati del Research Department di Intesa Sanpaolo

Nel 2024 le esportazioni regionali hanno raggiunto i 32 miliardi di euro. Performance brillanti nei poli tecnologici, in particolare nei settori farmaceutico, ICT e agroalimentare
Pubblicato il: 15 Maggio 2025

La Regione Lazio conferma la propria centralità nel panorama economico nazionale, grazie a un tessuto produttivo altamente specializzato e a una dinamica positiva delle esportazioni. È quanto emerge dalla nuova analisi condotta dal Research Department di Intesa Sanpaolo, presentata a Roma nel corso dell’evento “Strategie e opportunità per l’economia laziale”.

Nel 2024, il Lazio ha realizzato 32 miliardi di euro di esportazioni, registrando una crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente, a fronte di una sostanziale stabilità del dato nazionale (-0,4%). A trainare questa performance è stato principalmente il settore farmaceutico, che da solo rappresenta circa il 40% del totale esportato e ha segnato un incremento del +21,6%. A ciò si aggiungono risultati molto positivi anche per il comparto agroalimentare (+18,4%) e per l’elettronica (+18,5%).

I poli tecnologici della regione hanno fornito un contributo decisivo:

  • Il Polo Farmaceutico del Lazio ha raggiunto un nuovo record storico nelle esportazioni, pari a 16,2 miliardi di euro, con un incremento del +22,6%;

  • L’ICT romano ha confermato un trend di crescita a doppia cifra (+19,9%);

  • In calo, seppur con una contrazione più contenuta rispetto al 2023, il Polo Aerospaziale (-7,6%).

Tra i distretti tradizionali, si segnalano la tenuta del Distretto della ceramica di Civita Castellana (+0,4%) e una leggera flessione per il Distretto ortofrutticolo dell’Agro Pontino (-2,4%), che aveva tuttavia beneficiato di una crescita a due cifre nell’anno precedente.

Anche sul fronte produttivo e occupazionale, l’economia regionale presenta segnali di solidità. L’evoluzione del fatturato manifatturiero al 2023 evidenzia un incremento del +4,6% rispetto all’anno precedente e del +23,3% rispetto al 2019 (valori mediani). I settori più dinamici sono stati i mezzi di trasporto (+15,5%), la farmaceutica (+10,2%), la chimica (+7,5%) e l’alimentare (+7,3%). Anche la redditività ha mostrato un miglioramento, con l’EBITDA margin mediano in crescita all’8,7%, rispetto al 7,5% del 2022.

Dal punto di vista occupazionale, si rileva un incremento degli addetti in settori chiave: +3.400 unità nell’aerospazio rispetto al 2012, +1.500 nel comparto degli “altri prodotti alimentari”, +1.300 nella lavorazione dei metalli. A ciò si aggiunge l’espansione dei servizi professionali (+72.000 unità nell’ultimo decennio) e dell’ICT (+26.000 unità nello stesso periodo).

Il Lazio si posiziona inoltre tra le regioni italiane più attive nel campo dell’innovazione: terzo posto per numero di start-up innovative con circa 1.400 realtà censite ad aprile 2025. La provincia di Roma è seconda a livello nazionale, con oltre 1.260 start-up, superata solo da Milano.

“L’economia laziale dimostra una buona capacità di adattamento e sviluppo – ha dichiarato Roberto Gabrielli, responsabile della Direzione Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo – grazie alla presenza di comparti industriali avanzati, alla propensione all’export e all’impegno verso l’innovazione e la sostenibilità. Il nostro Gruppo – ha aggiunto – accompagna quotidianamente questa crescita attraverso un’offerta articolata di credito, consulenza e partnership strategiche”.

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