È possibile migliorare il pianeta senza rinunciare al progresso? Parte da questa utopica, ma ragionevole riflessione il saggio “Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness” scritto da Massimo Lapucci, Manager e Senior Advisor, International Fellow su Artificial Intelligence all’Università di Yale e da Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, edito da Baldini+Castoldi-La Nave di Teseo.
Il libro è stato presentato il 25 marzo in un evento al Centro Studi Americani, aperto dal padrone di casa, il Presidente Gianni De Gennaro e al quale hanno partecipato, oltre agli autori, la deputata Mara Carfagna, la senatrice Beatrice Lorenzin, Sebastiano Maffettone, Filosofo e Direttore dell’Osservatorio Ethos Luiss Business School, Paola Severino, Presidente della Luiss School of Law. L’incontro è stato moderato dalla giornalista di Rai e Sole 24 Ore Maria Latella.
I relatori hanno sottolineato l’estrema attualità dei temi posti dal libro e, prendendo spunto dai principi ESG, hanno riflettuto a tutto campo sulla necessità di rimettere al centro la dignità dell’uomo in tutte le sue forme all’interno di una dimensione di benessere collettivo. Una necessità che appare fondamentale anche per preservare la tenuta delle democrazie occidentali, minacciate dalle autocrazie e da movimenti estremisti.
“Mettere l’uomo al centro è ancora più importante in questi tempi difficili in cui i decisori politici si trovano davanti a sfide di enorme difficoltà.” – ha sottolineato Mara Carfagna mentre Beatrice Lorenzin ha ricordato che” Parliamo sempre di crisi, al limite di bisogni ma non parliamo più di felicità e le nostre democrazie vengono messe a rischio da quel sentimento di paura che dopo il Covid-19 permea tanti cittadini.”
Nell’ambito di una riflessione sulla sostenibilità e sulla leadership, Paola Severino ha affermato: “Il tema della sostenibilità è innanzitutto un tema di sostenibilità economica. La sfida dell’oggi è proprio quella di coniugare economia e sostenibilità” ed ha aggiunto: “Aiutare gli altri a non sbagliare deve essere una delle capacità che i leader devono avere”. “Ritrovare l’umano è un messaggio fondamentale ma ritrovarlo oggi è più difficile. Oggi si parla di post-umano.” ha detto Sebastiano Maffettone che nella prefazione del libro ha ricordato: “C’è bisogno, in sostanza, di tornare a rendere possibile la convivenza umana in una stagione in cui l’automatizzazione e la decisione algoritmica rischia di rimpiazzare l’umano e le strutture valoriali della nostra convivenza sociale.”
Consapevoli di questa necessità, gli autori nel libro auspicano un rinnovamento dei principi ESG che deve partire da una H, l’H di Health, ma anche di Human, Heart e di conseguenza, come sublimato nella Dichiarazione di Indipendenza Americana, di Happiness, dando origine ad un nuovo acronimo “ESG+H” che vede l’essere umano come Persona «integrata nel villaggio globale» in termini di salute, sostenibilità e benessere.
Il libro è un vero e proprio manifesto pragmatico sugli ESG del futuro in cui Lapucci e Lucchini, entrambi con una vasta e qualificata esperienza sia nel mondo aziendale che in quello del non profit, ripercorrono le evoluzioni storiche nel corso delle rivoluzioni industriali, passando per le tematiche più attuali del lavoro, dell’AI e della finanza etica e accompagnano il lettore alla riscoperta di quella pulsione, già manifestata nel secolo dei Lumi, di riportare al centro la dignità della Persona, in un auspicato nuovo umanesimo, come perseguimento del benessere collettivo.
“Ritrovare l’Umano” parte dalla consapevolezza che in un’epoca di trasformazioni radicali, occorra ripensare il concetto di sostenibilità, proponendo una visione innovativa degli ESG che va oltre i parametri tradizionali e introducendo l’elemento umano come catalizzatore fondamentale del cambiamento. Non si tratta solo di metriche e misurazioni, ma di costruire un futuro in cui il progresso tecnologico e la sostenibilità si possano fondere con il benessere della Persona. Questo cambio di paradigma è rappresentato proprio da ESG+H, dove la salute, la persona e la felicità diventano elementi imprescindibili per uno sviluppo veramente sostenibile.
“I benefici ventennali legati alla sostenibilità ESG, per quanto oggettivi, rischiano di essere vanificati da critiche e sospetti sulla loro effettiva efficacia, – ha affermato Massimo Lapucci- Negli ultimi anni, i principi ESG sono stati talvolta inflazionati, alterati da esigenze di comunicazione, o addirittura strumentalmente erosi fino a renderli un adempimento burocratico o una mera quantificazione di bilancio. Ecco perché il nuovo paradigma ESG+H vuole innanzitutto stimolare la riflessione per il rinnovamento di uno strumento prezioso che, partendo dalla Persona e in armonia con il pianeta, possa ripercuotersi sul miglioramento delle condizioni di lavoro, economia e quindi della società nel suo complesso, per un futuro davvero sostenibile.”
“In un mondo in continua evoluzione, le esigenze legate alla sostenibilità ESG non sono un fenomeno recente, ma un principio che affonda le radici nelle rivoluzioni industriali che ci hanno preceduto, – ha ricordato Stefano Lucchini – Ogni trasformazione economica ha portato con sé nuove sfide per l’ambiente e la società, e oggi, più che mai, è fondamentale rinnovare il nostro approccio alla sostenibilità partendo da una considerazione semplice: non possiamo parlare di sostenibilità senza pensare all’essere umano nella sua interezza. La nuova dimensione ESG+H che proponiamo nel nostro saggio pone al centro la salute, il benessere e la dignità della Persona, come base per un auspicato nuovo umanesimo”.
A conclusione dell’evento, Lucchini ha introdotto l’attore Stefano Accorsi, direttore artistico di Planetaria – Discorsi con la Terra, concept nato dalla collaborazione tra artisti e scienziati di livello internazionale; un’esperienza immersiva in cui ripensare il rapporto con il nostro pianeta per imparare a viverci in maniera costruttiva e sostenibile. Per Accorsi “sostenibilità è la ricerca di un equilibrio tra le cose che vogliamo fare e un modo per farle che abbia senso non solo in relazione al nostro desiderio. La sostenibilità non è un tema del futuro ma del presente che dobbiamo condividere con i nostri figli. Non dobbiamo agire per loro ma innanzitutto per noi stessi. Incontri come quello di stasera sono importanti per fare rete e dimostrano che chi ha a cuore certi temi fa sinergia molto in fretta”.