L’Associazione Civita si impegna sulle competenze STEM

il Segretario generale Simonetta Giordani ha aperto l'incontro intitolato "Competenze stem: chiave per le transizioni multiple e la competitività italiana” al quale hanno partecipato esperti provenienti da Confindustria, Deloitte, IBM, Leonardo.
Pubblicato il: 14 Febbraio 2025

Poco più di un quarto (26,6%) degli studenti europei è iscritto a percorsi di educazione terziaria in ambito tecnico-scientifico e la metà delle aziende riporta difficoltà nel reperire risorse STEM – acronimo che abbraccia le discipline di Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica – In questo campo persiste un forte divario di genere visto che scienze naturali, matematica e statistica è la sola disciplina STEM a raggiungere la parità di genere (50,3%sono studentesse) mentre in ingegneria e ICT, al contrario, le studentesse sono in netta minoranza (27,0% in ingegneria e 20,3% in ICT).

Sono alcuni dei dati (fonte: Osservatorio STEM 2024-2025 di Deloitte) citati nel corso dell’evento “Competenze stem: chiave per le transizioni multiple e la competitività italiana” organizzato dall’Associazione Civita, realtà che da 35 anni si occupa di costruire un dialogo tra mondo della cultura delle imprese, in collaborazione con la Fondazione Deloitte che da anni offre un importante contributo scientifico con l’Osservatorio STEM. L’evento ha assunto in particolare significato alla luce della “Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche» che si è tenuta dal 4 all’11 febbraio.

L’appuntamento ha messo in luce la necessità di un cambio di narrazione, fondamentale per informare correttamente l’opinione pubblica ed in modo particolare le famiglie ed i ragazzi., sulle opportunità offerte dalle discipline STEM e l’urgenza di rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato per promuovere le competenze tecnico-scientifiche, fattore chiave per affrontare le sfide complesse e interconnesse del mondo di oggi: dalla transizione ecologica a quella digitale, dall’innovazione tecnologica alla sostenibilità sociale. Cambiamenti che richiedono una risposta strutturata e incisiva e rispetto ai quali le competenze STEM rappresentano la chiave per garantire la competitività del sistema Paese.

Dopo i saluti di Simonetta Giordani, Segretario Generale dell’Associazione Civita, sono intervenuti rappresentanti del mondo aziendale, accademico e politico-istituzionale quali Guido Borsani, Presidente Fondazione Deloitte, Nicoletta Amodio, Direttore Fondazione Mai, Silvia Ciucciovino, Professoressa di Diritto del Lavoro Università Roma Tre, Floriana Filomena Ferrara, Corporate Social Responsibility Country Manager IBM Italia, Irene Finocchi, Professoressa di Informatica LUISS Guido Carli, Marta Schifone, Commissione permanente XI Lavoro pubblico e privato, Camera dei Deputati, a cui sono state affidate le conclusioni.

“Le competenze STEM non rappresentano soltanto un pilastro indispensabile per favorire lo sviluppo tecnologico, ma sono un elemento essenziale per promuovere una crescita inclusiva e sostenibile e per rispondere alle trasformazioni che attraversano il mercato del lavoro e la società nel suo complesso. La questione non è solo nazionale, ma europea vista la presenza di attori come USA, Cina, India nella competizione globale che rende insufficiente un approccio legato al singolo stato. – ha affermato Simonetta Giordani, Segretario generale dell’Associazione Civita – L’Associazione Civita è pienamente consapevole dell’urgenza e della portata di questa sfida e per questo si impegna per fare in modo che aziende, istituzioni, terzo settore e società civile collaborino più intensamente su questo tema. Le competenze STEM rappresentano infatti un fattore chiave per costruire un’Europa più verde, digitale e inclusiva: sono cruciali oggi e lo saranno ancora di più in futuro.”

L’On. Marta Schifone, Membro della Commissione permanente XI Lavoro pubblico e privato, Camera dei Deputati ha affermato: “Siamo nel bel mezzo di una sfida transizionale enorme che è già iniziata e rispetto alla quale ci dobbiamo interrogare con diversi approcci. Le materie STEM sono dei profili che sono attualmente molto richiesti dalle aziende: c’è un grande mismatch tra domanda e offerta perché purtroppo non si riesce a soddisfare il fabbisogno. Questo significa che i nostri giovani non scelgono questi percorsi, soprattutto le giovani studentesse. Il divario di genere nelle Stem ha radici profonde, alimentato da stereotipi e pregiudizi culturali che, sin dall’infanzia, influenzano le scelte delle ragazze, scoraggiandole verso percorsi tecnico-scientifici. È essenziale invece sostenerle e ispirarle, affinché possano sentirsi libere di scegliere queste discipline. La politica si deve interrogare rispetto a questo e aiutare nell’orientamento ma soprattutto nella comunicazione, perché l’opinione pubblica, i ragazzi e le famiglie stesse non sono abbastanza informati sul carico di opportunità lavorativa, sulle opportunità anche reddituali che questi percorsi possono portare e sulla bellezza e soddisfazione che può portare lo studio delle materie tecnico-scientifiche

Guido Borsani, Presidente di Fondazione Deloitte ha commentato: «L’11 febbraio in tutto il mondo si è celebrata la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. In questa importante ricorrenza, i dati del nostro Osservatorio STEM evidenziano come in Italia e in Europa esista ancora un importante gender gap nel mondo delle STEM. Mentre nelle università ormai la maggioranza degli iscritti è donna, infatti, tra gli studenti STEM le ragazze sono solo il 31,9% in Europa e il 36,6% nel nostro Paese. La sottorappresentazione delle donne, poi, è particolarmente forte nelle facoltà ICT, un ambito cruciale per lo sviluppo dell’AI e di altre tecnologie emergenti. In generale a livello italiano ed europeo dobbiamo investire maggiormente sulle competenze STEM per ridurre il nostro gap in termini di innovazione, migliorare la competitività delle nostre imprese e farci trovare preparati alle grandi sfide di domani: solo con più competenze STEM – e con più ragazze STEM – potremo affrontare le molteplici transizioni in corso», ha sottolineato Borsani.

“Come Europa siamo davanti ad un bivio. Dobbiamo decidere se confinarci nel ruolo di acquirenti oppure essere coproduttori di cose e questo richiede di colmare i tanti gap che noi abbiamo. Ad esempio, il gap tra pubblico e privato. Una delle modalità che abbiamo provato a sviluppare nel PNRR sono i dottorati innovativi. Mettono insieme i ragazzi su progetti concreti e la cosa che resta di più è il metodo che può applicare a diversi ambiti. Lo studio delle STEM si alimenta puntando sul sogno, sulla passione dei ragazzi ed è questa che dobbiamo suscitare – ha affermato Nicoletta Amodio, Direttore Fondazione Mai, Confindustria. – A loro dobbiamo trasmettere che il percorso di accumulo delle competenze non smette mai ed è possibile quindi aprirsi a nuove professionalità. Il PNRR nella missione 4 “dalla ricerca all’impresa” ha liberato i ricercatori dalle istituzioni e li ha aggregati in base alle tematiche. E’ necessario cambiare la narrazione imparando a raccontare ai giovani la realtà della ricerca e delle imprese che fanno ricerca evidenziando le opportunità che oggi esistono. La Fondazione Mai, per esempio, bandisce borse di studio per aiutare le ragazze a non abbandonare i percorsi STEM.

“IBM è impegnata in tutto il mondo a sostenere le scuole nel percorso formativo delle nuove generazioni, integrando nel curriculum per gli studenti competenze di intelligenza artificiale. Molti i vantaggi positivi in termini di apprendimento per i giovani, che arricchiscono la loro preparazione e migliorano al tempo stesso la loro percezione relativamente alle materie STEM.” Ha dichiarato Floriana Ferrara, CSR Leader IBM Italia “L’intelligenza artificiale rappresenta attualmente la tecnologia che ha le maggiori potenzialità per migliorare la nostra vita e promuovere l’inclusione nella società. Ed è proprio, ad esempio, la sfida a trovare soluzioni innovative attraverso l’applicazione dell’AI che le studentesse accolgono partecipando al ‘Progetto NERD?’, liberandosi da pregiudizi o persino da forme di autoesclusione.”

“Per Leonardo, la promozione delle discipline STEM è un investimento per la competitività e lo sviluppo sostenibile, sia del Gruppo che del Paese. La collaborazione tra industria
e istituzioni, a supporto dell’educazione, è cruciale, così come la creazione di valore condiviso con associazioni che si occupano di cambiamento sociale”. – ha affermato Stefania Mignoli, Sustainability Expert, Social Impact Leonardo – Con il progetto Costellazione Leonardo, in partnership con Il Cielo Itinerante, il Gruppo ha aperto le sue sedi a bambini e bambine tra i 9 e i 12 anni, avvicinandoli alle STEM attraverso la passione dei nostri esperti che li hanno accompagnati all’interno dei siti tra elicotteri, aerei, dispositivi spaziali, sale di controllo per il lancio dei satelliti e per la sicurezza, e laboratori ludico-didattici guidati divulgatori scientifici, per concludere la giornata con l’osservazione del cielo stellato con telescopi professionali”.

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