Si è tenuto oggi a Roma presso la sede del Parlamento europeo in Italia l’incontro intitolato “L’Africa grembo del mondo: l’Italia alla guida dei rapporti con l’UE”, evento organizzato dal Dipartimento Esteri e Affari europei e Dipartimento per la Cooperazione internazionale di Forza Italia e dalla Delegazione italiana del Gruppo PPE al al Parlamento europeo. L’evento, moderato da Carlo de Romanis, Coordinatore del Tavolo Esteri di Forza Italia, ha rappresentato un momento importante per ribadire la centralità dell’Italia in generale e di Roma in particolare nei rapporti con il continente africano, la cui importanza geopolitica e strategica è in forte crescita. Hanno partecipato, oltre ad Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio, Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Segretario nazionale di Forza Italia e Vicepresidente del Partito popolare europeo numerosi rappresentanti del mondo politico, accademico e diplomatico
L’evento è stato introdotto dall’ On. Deborah Bergamini, Deputata, membro Commissione Esteri, Vicepresidente della Delegazione italiana al Consiglio d’Europa, Vicesegretario nazionale F.I. e Responsabile del Dipartimento Esteri, dall’On. Salvatore On. Salvatore De Meo, Presidente della Delegazione Ue-Nato al P.E., Resp. Dipartimento F.I. Italiani all’estero, e dall’Avv. Raffaella Bonsangue, Consigliere giuridico al MAECI e Resp. Dipartimento F.I. Cooperazione internazionale.
Hanno portato i propri saluti istituzionali l’On. Fulvio Martusciello, Presidente della Delegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo, il Sen. Maurizio Gasparri, Presidente del Gruppo Forza Italia al Senato, l’On. Paolo Barelli, Presidente del Gruppo Forza Italia alla Camera dei Deputati, l’On. Luisa Regimenti, Assessore alla Regione Lazio e Segretario di Forza Italia per Roma Capitale.
Nella tavola rotonda che ha approfondito il tema dell’evento si sono confrontati, Ngor Ndiaye, Ambasciatore del Senegal, Nosipho Nausca-Jean Jezile, Ambasciatore del Sud Africa, Bassam Radi, Ambasciatore dell’Egitto, Youssef Balla, Ambasciatore del Marocco, l’On. Emanuela Claudia Del Re, Già Viceministro al MAECI, già Rappresentante speciale dell’UE per il Sahel, Mario Giro, Responsabile Rel. int. per la Comunità di Sant’Egidio, già Vice-Ministro al MAECI, Nicoletta Bombardiere, Direttore Generale Mondializzazione del MAECI, il Sen. Tony Iwobi, il Prof. Ciro Sbailò, Professore ordinario dell’Univ. Studi Internazionali di Roma e Dir. Centro Studi GEODI, Daniele Ruvinetti, Senior Advisor di Fondazione Leonardo Med-Or, il giornalista Fausto Biloslavo e, in collegamento da Washington D.C., Karim Mezran, Direttore per il Nord-Africa e Senior Resident Fellow del Atlantic Council.
Nel suo intervento di chiusura il Vicepremier Tajani ha affermato che: “l’Italia può essere un ponte tra Africa ed Europa’ e che non dobbiamo mai guardare l’Africa con le nostre lenti, ma capire cosa vuole l’Africa da noi. L’Italia è un Paese che ha nei confronti del continente africano un atteggiamento non predatorio, non neocoloniale. Perché ovunque siano stati, anche nei momenti più complicati, gli italiani non sono mai stati presi di mira da nessuno: non è successo in Niger, non è successo neanche in Congo, o in Sudan. Che cosa vuol dire questo? Che gli italiani sanno integrarsi e sanno dialogare con i diversi popoli del mondo e questo ci permette di essere anche un ponte con l’Europa, e far sì che l’Europa possa in futuro guardare sempre con maggiore attenzione al continente africano. C’è il Global Gateway che è un progetto importante, c’è il Piano Mattei che dovrebbe essere parte di una strategia comunitaria”, ha sottolineato il vicepremier. “Il continente africano è ricco, ma ci sono sacche di povertà. Noi possiamo, con il nostro saper fare e con la nostra azione, aiutare gli africani a valorizzare il loro patrimonio con spirito di amicizia ma anche facendo business”, ha spiegato Tajani, evidenziando la necessità di “rispondere positivamente ai messaggi che ci arrivano dal continente africano”, altrimenti “è ovvio che loro poi si rivolgono ad altri soggetti, penso a Cina, a Russia, all’Iran che arrivano lì a fare delle offerte”.
