Sarà la Sapienza a coordinare uno dei più imponenti progetti di ricerca internazionali sul complesso panorama delle migrazioni nell’Africa subsahariana, con particolare attenzione agli effetti delle crisi ambientali, socio-economiche e politiche che interessano la Regione.
Maps (Migration and displacement action plan for Sub-Saharan Africa) è il nome del progetto che sarà coordinato per i prossimi tre anni da Cristina Giudici del Dipartimento di Metodi e modelli per l’economia, il territorio e la finanza (Memotef) della Sapienza, chairholder della Cattedra Unesco in Popolazione, migrazioni e sviluppo.
Il progetto di ricerca, orientato a informare la risposta dei governi locali rispetto alla sfida delle migrazioni, è finanziato sulla linea di bilancio EuropeAid, con un budget complessivo di 10 milioni di euro, di cui 8 da parte della Commissione Europea.
“C’è una umanità costretta a migrare dai propri Paesi – sottolinea la rettrice Antonella Polimeni – a causa delle guerre, dei cambiamenti climatici, ma anche di situazioni economiche e sociali disagiate. Le università hanno il dovere e il compito di studiare questi fenomeni al fine di fornire gli strumenti utili a supportare le scelte dei decisori politici e formare esperti nei diversi ambiti della conoscenza. Il progetto, coordinato dalla Sapienza, – continua la rettrice – ha l’obiettivo di promuovere attività di formazione, anche attraverso l’erogazione di borse di studio e di ricerca, e iniziative che favoriscano la conoscenza di best practices in questi Paesi.”
L’attività di ricerca si svolgerà in 10 paesi dell’Africa subsahariana (Etiopia, Kenya, Tanzania, Uganda, Sud Sudan, Senegal, Burkina Faso, Guinea, Costa d’Avorio, Sud Africa) attraverso la raccolta e l’analisi di dati qualitativi e quantitativi nel contesto delle migrazioni, intorno a quattro principali aree tematiche: la popolazione (le Persone), l’ambiente (il Pianeta), la sostenibilità economica e sociale (la Prosperità), i Diritti umani (la Pace).
Maps si distingue per una strategia costruita attorno a quattro pilastri: dell’analisi di contesto, della ricerca scientifica, della promozione del dialogo, della sensibilizzazione sui risultati conseguiti.
Elemento cardine sarà l’erogazione di 40 borse di ricerca di durata triennale, destinate a giovani ricercatori residenti in Africa subsahariana, i quali, al termine di un periodo di opportuna formazione, opereranno sotto la supervisione dei docenti delle Università partner.
La promozione di spazi di dialogo e condivisione delle conoscenze sui temi oggetto di ricerca vedrà la costruzione di una rete di Cattedre Unesco africane impegnate sui temi delle migrazioni e della sostenibilità. Infine, la sensibilizzazione sui temi trattati verrà sviluppata nel corso del progetto a diversi livelli politico-istituzionali.