Nasce l’associazione “Io parlo europeo”

Tra gli scopi principali dell'associazione che sarà presentata venerdì 8 novembre a Roma ci sono la promozione dell'alfabetizzazione europea e la diffusione della conoscenza dell'UE
Pubblicato il: 8 Novembre 2024

Venerdì 8 novembre alle ore 17, presso lo Spazio Europa a Roma, sarà presentata l’associazione “Io parlo europeo”.

L’associazione ha l’obiettivo di promuovere l’alfabetizzazione europea, diffondere la conoscenza dell’UE, rafforzare la coscienza civica europea. Un luogo libero di confronto, aperto al contributo di giovani, professionisti, istituzioni, accademici, politici e media. Uno spazio dove scrivere insieme proposte e azioni che parlino europeo attraverso un dialogo proficuo tra istituzioni, politica, economia e
società civile. Enrico Letta darà il suo contributo attraverso un video.

“Io parlo europeo”, promossa dall’ex europarlamentare e funzionaria Ue Beatrice Covassi, ha tra i soci fondatori professori universitari, esponenti del mondo della scienza, della scuola, della pubblica amministrazione, esponenti delle istituzioni europee e tanti giovani.
Tra di loro, Marco Del Panta, Segretario Generale Istituto Universitario Europeo, Lucia Votano, Fisica, Maria Ludovica Agrò, Responsabile scientifica Forum PA, Gian Franco Cartei Professore di diritto amministrativo, Università di Firenze, Letizia Mencarini, Professore di demografia, Università Bocconi, Beatrice Chelli, Vicesindaca Montecatini Terme, Antonio Tanca, Docente Politica europea sicurezza e difesa Università Milano Bicocca.

Il manifesto dell’associazione esprime la volontà di contribuire a portare più Europa in Italia e più Italia in Europa attraverso la partecipazione attiva di tutti. “Io parlo europeo” sogna un’Europa che torni a pensare in grande: unita, solidale, con istituzioni comuni più efficaci. Protagonista sul piano globale ma prossima a persone, comunità e territori. Un’Europa che sia segno di speranza, tolleranza, progresso e convivenza pacifica tra i popoli.

Secondo “Io parlo europeo” non si può parlare di Europa solo in tempi di emergenze o durante le campagne elettorali ma è importante  vivere l’Europa ogni giorno, promuovendo, sviluppando e dibattendo la cultura europea, diffondendo un sentimento di appartenenza a uno spazio comune senza barriere, solidale e aperto.

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