Polizia di Stato e Soroptomist International inaugurano la stanza di ascolto a Fidene

Uno spazio di conforto e di sostegno dall'arredo e dai colori per finire al personale addetto all'ascolto che rafforza la rete antiviolenza
Pubblicato il: 18 Ottobre 2024

C’era anche il neo questore di Roma Massucci al taglio del nastro della stanza di ascolto a Fidene Serpentara. Si tratta della terza “stanza tutta per sè” aperta a Roma, la prima in periferia, nel terzo distretto di Pubblica Sicurezza.

La stanza nasce dalla collaborazione tra la Polizia di Stato e le socie del Soroptimist International che si occupa tradizionalmente di garantire rispetto alle vittime di violenza e ai bambini sempre vittime collaterali. Un ambiente protetto, amichevole, accogliente all’interno delle strutture della polizia giudiziaria.

Istanze di buone pratiche da mettere in funzione per ottenere i migliori risultati non solo sul piano della denuncia ma anche del recupero. Uno spazio di conforto e di sostegno, a cominciare dall’arredo e dai colori per finire al personale addetto all’ascolto. Il tutto rispondendo al dovere del rispetto e della riconoscenza verso le donne che trovano la forza di sottrarsi alle logiche di sottomissione e di violenza. Una stanza in un luogo istituzionale per tornare ad avere fiducia.

Violenza di genere nel mirino anche dell’amministrazione di Roma capitale che al contrasto degli abusi, ai processi di autonomia delle donne, all’empowerment e all’inserimento lavorativo ha dedicato un’intera sessione di lavoro del progetto ” Dall’emergenza all’autonomia”, finanziato con sei milioni di euro grazie ai fondi PON Metro. Lo scopo è quello di rafforzare la rete antiviolenza, sia in termini strutturali che di strumenti operativi con la creazione di un hub dell’emergenza e con la sottoscrizione di una convenzione con la filiera alberghiero-ricettiva che possa dare assistenza alloggiativa alle donne in fuga da contesti violenti.

Nell’immediato saranno aperte due nuove case rifugio, il potenziamento di un’altra già esistente, e lo sblocco di quattro centri antiviolenza. Il tutto in co-progettazione con le associazioni del Terzo Settore. L’empowerment delle donne è finanziato con due milioni di euro ed è finalizzato a superare le disparità di genere, oltre che ad incoraggiare lo sviluppo delle competenze, con l’attivazione di corsi di formazione, di orientamento formativo e/ o professionale.

Anche in questo la collaborazione è estesa alle associazioni del Terzo Settore in grado di facilitare il dialogo con le aziende. promuovendo al contempo l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego. L’obiettivo è di sconfiggere la violenza, in questo caso economica, che si esercita tra le mura domestiche e che è altrettanto pericolosa della violenza fisica. Si comincia con il coinvolgimento delle prime 400 donne che intendo uscire dalla condizione di minorità.

a cura di Rossana Livolsi

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