Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080 insieme per un innovativo “condominio sociale”

Un grande progetto di accoglienza, avviato secondo il modello housing first e realizzato in un immobile confiscato alla criminalità organizzata
Pubblicato il: 29 Febbraio 2024

E’ stato inagurato in via Gabriella degli Esposti 20 (Municipio XIV) Casa Arca degli Esposti: un innovativo “condominio sociale” dedicato all’accoglienza di uomini fragili senza dimora, avviati a percorsi di recupero individuali per raggiungere l’autonomia abitativa ed economica, grazie al reinserimento nel mondo del lavoro.
Promotori del progetto sono Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080, che hanno aperto le porte della nuova struttura, completamente ristrutturata, e che a breve accoglierà i primi ospiti. L’immobile è stato confiscato alla criminalità organizzata e assegnato a luglio 2023 dal Ministero dell’Interno a Fondazione Progetto Arca – attraverso una convenzione stipulata alla presenza del ministro Matteo Piantedosi e del sottosegretario con delega all’Anbsc on. Wanda Ferro – in comodato d’uso trentennale grazie alla sinergia con il Distretto 2080 del Rotary International – che raggruppa i 98 club di Roma, Lazio, Sardegna- il quale ha sostenuto l’intera ristrutturazione, la fornitura di arredi e l’allestimento.

Il condominio sociale di Casa Arca degli Esposti è costituito da 3 appartamenti previsti per un totale di 12 ospiti inseriti nel progetto di “housing first”: persone che provengono da una recente vita in strada e non ancora in una condizione di cronicizzazione, quindi capaci di sostenere una proposta di accoglienza direttamente in una casa autonoma, senza il passaggio intermedio in una struttura, come accade nella maggior parte dei casi.

I 12 ospiti – tutti giovani uomini, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, sia italiani sia stranieri, individuati dalla sala operativa sociale di Roma Capitale – sono seguiti da un’équipe multidisciplinare di Progetto Arca e rotariani (composta da educatori, formatori, mediatori, psicologi, assistenti sociali) che offre a ognuno gli strumenti necessari per affrontare un percorso di recupero individuale: l’obiettivo è ridare fiducia e dignità a persone che attraversano un momento di fragilità, ma che possiedono le capacità e le competenze per riprendere in mano la propria vita e riprogettare un futuro di rinnovata autonomia sociale, abitativa e lavorativa.

L’équipe di operatori accompagna gli ospiti nell’avere cura della propria persona e dell’ambiente casalingo, orientando ai servizi sul territorio e offrendo assistenza legale. È questa una base di preparazione necessaria per affrontare un percorso di orientamento al lavoro, agendo sulle competenze, individuando corsi di formazione e tirocini, ricercando attivamente posizioni aperte e avviando un piano di risparmio. La casa è dunque un punto di partenza necessario per affrontare un percorso di inclusione e integrazione. Sulla base dell’esperienza trentennale di Progetto Arca nell’accoglienza di persone senza dimora, l’ospitalità in Casa Arca degli Esposti è prevista per un periodo di 18 mesi, dopo i quali gli ospiti che avranno raggiunto un buon livello di autonomia potranno lasciare la casa per continuare la propria vita in autonomia, lasciando quindi spazio a nuovi beneficiari.

L’on. Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno ha dichiarato «Si tratta di un progetto che, in un’ottica di rete e dialogo con le istituzioni pubbliche, si propone di offrire a persone fragili una accoglienza dignitosa e l’opportunità di partecipare attivamente alla vita della comunità, attraverso programmi di accompagnamento e sostegno alla loro autonomia. L’iniziativa, il cui avvio è sostenuto anche con un contributo finanziario da parte dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, è il frutto della partecipazione della Fondazione ad un avviso pubblico per l’assegnazione diretta a realtà del terzo settore di immobili confiscati, complessivamente 242 sul territorio nazionale, che abbiamo avviato applicando per la prima volta le norme introdotte nel 2017 nel codice antimafia. La destinazione dei beni confiscati per finalità sociali è un’attività cui il governo Meloni e il Ministero dell’Interno stanno dedicando grande impegno nell’ambito della strategia di contrasto alla criminalità organizzata. L’Agenzia nazionale ha, ad oggi, assegnato nel Lazio 1337 immobili, di cui 472 a Roma».

Secondo Maria Carla Ciccioriccio, Governatore del Distretto 2080 del RI “Il diritto all’abitazione è fondamentale per lo sviluppo della persona e la creazione di una società che non lasci indietro nessuno. Essere senza dimora significa vivere nella mancanza di un luogo dove sviluppare progetti di vita, interessi e relazioni con importanti conseguenze anche sulla salute fisica e mentale. Come Rotariani siamo da sempre impegnati in progetti di contrasto alla povertà, sostegno all’inclusione e sviluppo delle economie locali, ambiti nei quali la Fondazione Rotary ha investito globalmente oltre 29 milioni di dollari. Mettere insieme le nostre risorse con quelle di Fondazione Progetto Arca, facendo convergere le nostre mission, dimostra l’importanza delle sinergie nel promuovere e accelerare cambiamenti positivi nella società e nel mondo”

Per  Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca “Casa e lavoro sono i due capisaldi su cui si fonda la vita di ognuno di noi, e sono anche i due pilastri della nostra mission sui quali costruiamo i progetti di housing e reinserimento sociale. Luogo intimo e protetto, è dalla casa che tutto può ricominciare, per riconquistare se stessi e la fiducia nella proprie capacità, per poter intraprendere un reale progetto individuale di cambiamento e raggiungere un’autonomia sociale ed economica”.

Fondazione Progetto Arca opera da 30 anni a livello nazionale per fornire un aiuto concreto a chi vive in uno stato di indigenza ed esclusione sociale, in particolare alle persone senza dimora. A Roma Progetto Arca lavora in rete con numerosi enti e con le istituzioni di Roma Capitale per servizi avviati da anni come Casa Arca e Casa Bastia, appartamenti che accolgono 10 persone fragili; l’Unità di strada con la Cucina mobile, foodtruck itinerante che distribuisce in strada 500 pasti caldi ogni settimana, più 700 colazioni e merende, in diverse zone della città. Avviato inoltre dallo scorso anno un Market solidale e uno sportello di ascolto per il sostegno di famiglie indigenti. Tutti i servizi prevedono il coinvolgimento di operatori specializzati e di volontari, circa un centinaio solo nella città di Roma.

Quello del “condominio sociale” è un progetto che dimostra ancora una volta l’attenzione verso i più fragili da parte del Rotary International che oggi è una rete globale di 1,4 milioni di uomini e donne, professionisti, imprenditori, rappresentanti della società civile che credono in un mondo dove tutti i popoli, insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine, lontane e in ognuno di noi. I soci e le socie del Rotary operano attraverso le loro professionalità, condividendo la responsabilità di passare all’azione per risolvere i problemi più pressanti nel mondo. I 35 mila club sono impegnati a livello globale con i loro progetti di service a: promuovere la pace, combattere le malattie, fornire acqua e strutture igienico sanitarie, proteggere madri e bambini, sostenere l’istruzione, sviluppare le economie locali, incentivare la sostenibilità ambientale. La Fondazione Rotary, dalla sua creazione, ha investito nel mondo oltre 4 miliardi di dollari in progetti sostenibili capaci di cambiare la vita delle persone

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