Germano Mazzocchetti è al lavoro per il prossimo concerto con il suo ensemble, e non solo: sta preparando un nuovo album, dopo Testasghemba (Egea), Asap (Inci-pit) e Muggianne (AlfaMusic).
La sua fisarmonica, accompagnata dal sax soprano e dai clarinetti di Francesco Ma-rini con Paola Emanuele alla viola, Marco Acquarelli alla chitarra, Luca Pirozzi al contrabbasso e Valerio Vantaggio alla batteria saranno i protagonisti di un concerto all’Alexanderplatz il 24 febbraio a Roma.
Non ci sono anticipazioni: bisognerà attendere lo spettacolo dove verranno eseguiti alcuni dei nuovi brani. Le sue composizioni sono caratterizzate da sincretismo: radi-ci ben piantate nella terra d’origine senza dimenticare le sonorità del Mediterraneo e soprattutto il jazz. Sono come rami innestati che cercano luce per crescere. Il vissuto quotidiano si trova rivestito di queste note. Ne è un esempio il titolo Testasghemba: “ricordo il calzolaio del mio paese d’origine: Città Sant’Angelo, in provincia di Pe-scara – spiega Germano Mazzocchetti -. Aveva la testa storta, la sua bottega era un punto di riferimento”. Non solo persone ma anche luoghi: il brano La passeggiata su via Etnea materializza la famosa passeggiata di Catania, e interpretata dalla mimi-ca di Leo Gullotta fa percepire anche il rumore dei passi sulle lastre sbalzate di lava che la rivestono.
Nel suo repertorio soprattutto musiche di scena: “Da 45 anni compongo musiche di scena. Sono oltre 200 gli spettacoli che viaggiano sulle mie note. Devo dire che eseguirle al teatro greco di Siracusa dà un’emozione unica. Ho avuto la fortuna di realizzare lì dieci spettacoli”. Tra i suoi lavori ricorda in particolare quattro comme-die musicali per Tosca e Massimo Venturiello: “Gastone” di Ettore Petrolini, “La strada” di Federico Fellini, “Il borghese gentiluomo” di Molière e “Il grande dittato-re” di Charlie Chaplin.
Il cd Muggianne, che nel dialetto del suo paese significa “stai zitto”, per il Premio Oscar Nicola Piovani “è un album sorprendente. La sorpresa sta nel fatto che l’autore riesce a scrivere musica nuova, non ripetitiva, ispirata, ma lo fa rimanendo nel solco rigoroso di una linea stilistica tutta sua, personalissima”. Una musica che materializza persone e paesaggi, note che avvolgono come uno scialle e avvicinano paesi e situazioni lontane, anche nel tempo.
L’Ensemble ha suonato per le maggiori istituzioni nazionali tenendo concerti a Ro-ma all’Auditorium Parco della Musica, all’Accademia Filarmonica Romana, alla Ca-sa del Jazz e in diversi teatri. Inoltre ha dato concerti a Milano, Torino, Catania, Na-poli, Pescara e Siracusa, per citare solo alcune città.
Alessandra Gaetani