«La vera architettura esiste solo quando pone al centro l’essere umano». Per Alvar Aalto, Aino Marsio ed Elissa Mäkiniemi questa affermazione rappresenta il punto di partenza per l’ideazione di un concetto completamente nuovo e rivoluzionario di architettura, destinato a lasciare un’impronta indelebile in Europa e nel mondo. La mostra AALTO – Aino Alvar Elissa. La dimensione umana del progetto, a cura di Space Caviar e al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo dal 14 dicembre 2023 e fino al prossimo 26 maggio, testimonia l’incrollabile impegno dello studio nel porre l’esperienza umana al centro della propria visione. Un fil rouge che unisce progetti e ambiti di ricerca diversi tra loro: dai circoli operai ai municipi, da abitazioni unifamiliari a complessi residenziali, da oggetti e mobili pensati per la vita quotidiana al lavoro con il vetro, i tessuti, le luci e l’arredamento per bambini. Tutte testimonianze di un’idea di architettura e di design pensata per le persone, accogliente e funzionale, in equilibrio con l’ambiente e caratterizzata dalle inconfondibili linee fluide e ondulate (aalto in finlandese significa proprio onda). Fondato in Finlandia nel 1923, lo Studio Aalto nasce in un periodo di rapido e turbolento cambiamento, mentre il Paese stava costruendo la sua nuova identità di nazione libera. Aino Marsio, architetta e prima moglie di Alvar, è fondamentale nella formazione della filosofia progettuale dello studio nei primi anni. Un sodalizio che darà vita ad alcuni tra i progetti più celebri, come ad esempio il Sanatorio di Paimio.
Nel 1952, tre anni dopo la prematura scomparsa di Aino, Alvar sposa Elissa Mäkiniemi, anch’ella architetta, dando inizio a una nuova e fervida collaborazione creativa, che condurrà a un’apertura internazionale senza precedenti nella storia dell’architettura finlandese. La mostra al MAXXI abbraccia cinque decenni di attività dello Studio Aalto, raccontati attraverso una selezione di undici progetti tra i più significativi, realizzati a partire dagli anni Venti fino all’inizio degli anni Ottanta: la Casa sperimentale sull’isola di Muuratsalo in Finlandia (1952 – 1954), residenza estiva le cui facciate sono il risultato della composizione di differenti tipologie di mattoni e ceramiche e a cui si ispira il progetto di allestimento ideato dallo stesso studio Space Caviar; la Casa del popolo di Jyväskylä, in Finlandia (1924 – 1925), primo edificio pubblico di rilievo progettato dallo studio; la Biblioteca civica di Viipuri, in Russia ma all’epoca della sua realizzazione (1927 – 1935) ancora compresa nel territorio finlandese; il Centro civico di Säynätsalo, Finlandia (1949-1952), architettura dal carattere unico, che si apre alla cittadinanza con i suoi ambienti a misura d’uomo; la Biblioteca dell’Abbazia di Mount Angel a St. Benedict, in Oregon – USA (1964 – 70), adagiata sul pendio della montagna e il cui progetto fu modificato per salvare due maestosi alberi d’abete; Villa Mairea a Noormarkku, Finlandia (1937 – 39) uno degli edifici simbolo dell’architettura del Novecento, rappresentata in mostra anche da una ricostruzione in scala 1:1 dell’iconica kidney pool; L’Istituto nazionale della previdenza sociale di Helsinki (1948 – 1957), un complesso di diversi volumi connessi tra loro sia in superficie che nel sottosuolo; la Chiesa e centro parrocchiale di Riola di Vergato, in Italia (1966 – 1980), progetto dalla storia complessa, che sarà realizzato dopo la morte dell’architetto, ma che testimonia il legame speciale, più volte ribadito, di Aalto con l’Italia; i dormitori del MIT a Cambridge, Massachusetts – USA (1947 – 1949), in grado di accogliere 353 studenti in 43 stanze di forme differenti; il Sanatorio di Paimio, in Finlandia (1929 – 1933), edificio che consacrerà lo studio alla fama internazionale, concepito come uno strumento medico in grado di contribuire alla guarigione dei pazienti; l’insediamento industriale di Sunila, quartiere della città portuale di Kotka, in Finlandia, di cui Aalto disegnò in diversi momenti, dal 1936 al 1954, il piano generale, una cartiera e alloggi per tutti gli operai della fabbrica.
Cinque approfondimenti sono poi dedicati ad altrettanti ambiti di ricerca e attività dello studio: il lavoro con vetro, tessuti, luci, arredi per bambini e con la pionieristica impresa dell’azienda Artek, concepita dagli Aalto per sfruttare sapientemente le vaste potenzialità della produzione di massa nel settore dell’arredamento.
Esposti nella reading room all’inizio del percorso di mostra una selezione di arredi diventati vere e proprie icone del design moderno, come la sedia di Paimio e lo sgabello Stool 60 . Completa il racconto il progetto FPO (For Position Only) di Ramak Fazel, invitato dal MAXXI a esplorare con la sua macchina fotografica le architetture di Aino, Alvar ed Elissa Alto e il loro impatto sulla la vita attuale delle comunità, in viaggio tra l’Italia, la Finlandia e gli Stati Uniti.
Infine, il videogioco Hide and Seek in Architecture, realizzato dallo studio Space Caviar in occasione della mostra in collaborazione con Meta: un’esperienza immersiva nell’ambiente VR di Meta Quest che invita il giocatore a nascondersi nella geniale Casa Sperimentale a Muuratsalo.
Accompagna la mostra anche un percorso accessibile, con modelli tattili e disegni in rilievo, nato dalla co-progettazione con persone sorde e con disabilità visiva e parte del progetto di accessibilità MAXXIperTUTTI (finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU, nell’ambito del bando del Ministero della Cultura “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi”). A partire da febbraio inoltre sono previste visite guidate e laboratori per bambini in LIS, nonché visite guidate e laboratori tattili per adulti e famiglie con bambini con disabilità visiva e non (info su maxxi.art)