Si è svolta a Roma la premiazione della seconda edizione del concorso “Il veneto in poesia”, dedicato a Diego Valeri. I vincitori sono Livio Billo, Aurora Vecchiato e Roberto Bertagnin. A Paola Volpato la menzione speciale per la poesia in vernacolo.
Livio Billo ha composto in vernacolo ‘Monte Rua’. Originario di Albignasego (PD), è docente di Storia dell’Arte negli Istituti secondari e anche presso l’Università di Padova. Il suo è un dialetto aulico. Con voce commossa ha detto: “Sono contento che sono emerse le caratteristiche della lingua, la sonorità e la durezza che sottolineano la descrizione dei luoghi. Ho tenuto il Corso di laurea in cultura e tecnologia della moda. Per questo sono felice di ricevere il premio nella location di Anna Fendi, eccellenza della moda italiana”.
Aurora Vecchiato di Mirano (VE) ha concorso con la poesia O ignis spiritus Barenae. Medico di emergenza e urgenza con la passione per la natura, la poesia e la musica suona il flauto traverso. “Ringrazio Valeria Pegoraro per la maieutica della poesia. – Dichiara e spiega che- le barene sono le terre che emergono e scompaiono nella laguna veneta. Il titolo è ispirato al canto ‘O ignis Spiritus Paracliti’ di Hildegarda Von Bingen, perché lo considero un inno meditativo di connessione, tramite la Natura, al Tutto”.
Al terzo posto il padovano Roberto Bertagnin con la poesia in vernacolo ‘Tenpo’. Artigiano con l’hobby per la poesia, ha pubblicato due libri e frequenta il caffè letterario del Pedrocchi. È artigianale anche il suo componimento perché: “ha il ritmo della filastrocca e ne condensa il senso: spiega l’essenza del tempo in modo lineare e diretto. Il ritmo dà alle parole quella cadenza che serve a scandirne i significati”.
La targa speciale per la poesia in vernacolo è andata a Paola Volpato di Noale (VE), artista visiva e poetessa, che ha partecipato con ‘Provo a scrivere in Veneto’. Paola Volpato ha spiegato: “Sono principalmente un’artista impegnata nell’arte visiva e ho sempre coltivato anche la scrittura poetica”.
Anna Fendi è stata artefice di un fantastico fuori programma: ha presentato un suo racconto di Natale di cui è stato letto un brano. “Mio padre mi chiamava avvocato Cipolletta e così mi sono voluta firmare in questo racconto. Durante la Seconda guerra mondiale scrissi un componimento per Natale come regalo alla mia famiglia. Era un momento difficile e non si potevano fare doni. Non c’era aria di festa in casa ed ero triste per la reazione che avrebbero avuto le mie quattro sorelle il giorno dopo non trovando regali. Stiamo vivendo un momento simile e penso che la poesia sia molto utile. Ho un legame con tutti voi: la creatività. Dai momenti difficili si può uscire solo inventando qualcosa”. E ha aggiunto “Ringrazio la mia amica Isabella Tegani per aver scelto questa sede a me molto cara. Ci avete onorato con la vostra poesia che è musica per le mie orecchie. Qui abbiamo secoli di storia che voi avete omaggiato con la vostra presenza e vi ringrazio molto” ha concluso tra gli applausi della sala meravigliata per questo regalo nella splendida cornice dell’Emporium che porta il suo nome.
Grazie alla passione e alla diligenza di Isabella Tegani, al lavoro della Giuria formata da Renata Alberti, Giorgio Bolla e Plinio Perilli anche quest’anno il Premio “Il Veneto in Poesia” ha suscitato la gioia dei partecipanti e dato spazio al talento dei componimenti più validi. “Bisogna essere innamorati della poesia e della sua artistica missione di civiltà per portare avanti il progetto perché oggi non è facile trovare spazio per la cultura e per un componimento poetico in particolare”.
Il noto critico letterario Plinio Perilli ha introdotto la serata dicendo che “il sogno di una vita è che le arti trovino un ambiente di grande eleganza. Un luogo anche di amicizie potenziali grazie al volano dell’arte”. Giorgio Bolla ha ricordato che “da bambino ho vissuto a Piove Di Sacco, il paese d’origine di Diego Valeri. Trovai un suo libro di poesie con una dedica all’amico Bosio per puro caso, da ragazzo. Quella di Valeri è una poesia piena di metafore che parte dalla realtà”.
Ora si attende la prossima edizione e anche il nome del poeta a cui verrà dedicata.