Presentato a Roma il “Manuale dell’etica efficace” di Vincenzo Linarello

Il libro, con la prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, è stato illustrato il 20 dicembre a Roma alla presenza di Carlo Borgomeo, Francesco Profumo e Vanessa Palucchi
Pubblicato il: 23 Dicembre 2023

Nella sede dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio) Vincenzo Linarello spiega attraverso questo volume come un nuovo tipo di economia, basato sull’etica efficace, sta dando risultati positivi e profitti ai soggetti coinvolti.

Quali caratteristiche possiede l’economia proposta dal Gruppo GOEL?

Proponiamo il capitalismo sociale. Somiglia a quanto disse Adam Smith ma la dinamica è opposta. Secondo Smith, infatti, ognuno cerca il proprio interesse: noi abbiamo sperimentato il contrario. Al centro c’è il bene comune che mette insieme i vari interessi particolari. I soggetti privati cooperano e competono allo stesso tempo, sentendosi parte della medesima società. Tante esperienze, in numerose nostre realtà, ci hanno dato ragione. Lo abbiamo scoperto per l’esigenza di lottare contro la ‘ndrangheta: non bastava accusare le mafie che si difendevano dicendo di muovere l’economia. Abbiamo dimostrato che anche l’etica può dare da mangiare. Siamo partiti dagli imprenditori che hanno detto “no” e li abbiamo aggregati. Abbiamo fatto lo stesso con gli agricoltori dimostrando che chi fa la cosa giusta realizza anche il comportamento più conveniente e competitivo sul mercato. Dietro la legge della domanda e dell’offerta ci sono persone, il mercato non è un’entità astratta. Per le arance biologiche e di prima qualità riusciamo a pagare agli agricoltori un prezzo al chilo tre volte tanto grazie a una struttura organizzativa che evita gli sprechi e accorcia la filiera.

Quali le maggiori difficoltà?

Il nostro è un obiettivo politico e culturale che vuole innescare processi di cambiamento e riscatto grazie alle attività che fanno parte di GOEL. È un’operazione complessa. Gli errori più grandi al Sud si sono verificati quando si è voluto semplificare il processo di cambiamento. Bisogna lavorare insieme su tutti i settori perché la ‘ndrangheta è una struttura complessa, di conseguenza i processi di cambiamento vanno gestiti in questo modo.

Ci sono segni di speranza? Il nome del gruppo significa “colui che riscatta il parente in difficoltà”, il redentore, un personaggio del Vecchio Testamento.

Segno di speranza è la speranza stessa. Spesso trattenuta da un potente freno: la depressione sociale cioè una depressione collettiva che risulta irrimediabile. La visione pessimistica del mondo spinge alla chiusura e dunque alla rottura dei rapporti di collaborazione che muovono invece l’etica efficace. La speranza è il motore più potente della storia. È essa stessa il cambiamento, il traguardo, non la premessa. La strategia di GOEL è quella di piantare nel territorio potenti semi. Il frutto più importante è la speranza e il fatto che la ‘ndrangheta non è imbattibile. Abbiamo organizzato tre feste attizzatrici di speranza quando ci hanno colpito. Una lezione di libertà e forza democratica che sta facendo scuola nel territorio. Tra le fila dei nostri nemici, come la massoneria deviata, si sta diffondendo una contraddizione: dicono che non è tutto sbagliato quello che facciamo. Stiamo instillando in loro un dubbio positivo. Ci siamo posti l’obiettivo di con-vincere, non di vincere. insieme, in modo circolare e creativo. Viviamo in un mondo ricco di culture, etnie, religioni e tutto questo può generare conflitti e divisioni. solo un confronto creativo può salvare con decisioni pubbliche prese grazie al contributo di tutti e rispettose delle richieste di ciascuno. Nel libro porto vari esempi pratici e semplici.

Dalla Calabria quale messaggio per la politica e l’economia?

La politica deve essere riformata perché è vecchia, come i partiti, e inefficiente nella produzione del bene comune. Durante le elezioni vince una rappresentanza di parte che poi smussa gli angoli per governare. Invece occorre fare sintesi prima delle elezioni, non dopo. Noi siamo per i com-partiti, non per i partiti. Com- partito nel senso etimologico: dal latino cum partire cioè “condividere, distribuire equamente, far partecipe altre persone di ciò che è proprio”. La politica deve permeare l’economia, deve essere partecipata collettivamente nel quotidiano per dare risposte efficaci e ascoltare le necessità di tutti.

(GOEL Edizioni pp. 260, 20€)
Alessandra Gaetani

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