La cucina internazionale a Roma è una realtà ormai consolidata e nella guida del Gambero Rosso “Roma e il Meglio del Lazio 2024” sono due i locali asiatici che sono riusciti a fregiarsi dei Tre Mappamondi, il massimo riconoscimento per i locali di cucina internazionale: il Ristorante Dao e il Kohaku.
Degna di un romanzo è la storia di Jian, il proprietario del Ristorante Dao, che arriva in Italia (clandestinamente con un lungo e faticoso viaggio tra la Russia e la ex Jugoslavia) nel 1992 e dopo aver trovato lavoro a Prato capisce che quella non è la sua strada e si trasferisce a Roma dove fa il cameriere prima in un ristorante cinese in via Quattro Fontane e poi a Prati. In questo nuovo ambiente matura in lui il progetto di offrire alla clientela piatti che si differenzino dalla maggior parte dei ristoranti presenti a Roma. Nel 2012 Jianguo realizza il suo grande sogno di creare un’attività ex novo nata dal suo desiderio di proporre una ristorazione cinese tradizionale . Nasce quindi Dao, il ristorante che propone ai romani la cultura millenaria del cibo cinese autentico, la filosofia dello stare insieme in un equilibrio unico di sensi. Chef del Dao è Zhu Guangqiang. Già alla guida della cucina dal 2012 al 2017, Guangqiang è famoso per le sue capacità di coniugare la tradizione cinese con la raffinatezza del gusto più sofisticato. Nel 2003 ha vinto il China Gold Kitchen Award a Beijing e nel 2011 ha ottenuto il titolo di miglior cuoco in Cina dalla China Cuisine Association.
Dalla Cina al Giappone con Kohaku, ristorante che si caratterizza per la sua cucina Kaiseki, filosofia gastronomica basata sulla stagionalità e incentrata sul gusto puro dell’ingrediente, con un menu che varia al variare delle stagioni per esaltare al massimo la materia prima. Un percorso in grado di rispettare l’alimento e creare una connessione con esso.
La cucina Kaiseki nasce più di 500 anni fa nei templi del Giappone diffondendosi a partire dai maestri del tè come simbolo di accoglienza e rispetto. Nel corso dei secoli questo rito è evoluto fino a diventare l’espressione più alta della cucina giapponese.
Gli chef sono Hideyuki Matsushita e Kazuaki Kawane.Il primo vanta una profonda conoscenza della cucina giapponese, cinese e francese. Prima di trasferirsi in Italia ha lavorato in Francia, è stato Executive Chef presso l’Ambasciatore Plenipotenziario del Giappone in Spagna e ha cucinato per Sua Altezza Imperiale il Principe ereditario. Kawane dopo gli studi a Osaka, dove ha conseguito anche la licenza per preparare correttamente il pesce palla, ha lavorato come cuoco Kaiseki, Sous Chef e Chef in Giappone. In seguito si è trasferito in Italia per ricoprire le figure di Chef di Sushi e soprattuto Chef di cucina Kaiseki.
Al Kohaku si viene accolti in un ambiente dall’eleganza sussurrata, con colori pastello e un servizio preciso, a cura di un team di sala femminile coordinato da Sabrina Bai.