“Giubileo 2025. Pellegrini di Speranza”, il programma di Stefano Ziantoni, scritto con Fabrizio Binacchi e Nicola Vicenti, sulla scia delle parole di Papa Francesco che ha voluto come percorso di preparazione al prossimo Anno Santo la riflessione sui testi del Concilio Vaticano II, dedica la puntata in onda su Rai 1 domenica 17 dicembre a mezzanotte e 20 a Maria. “Maria è testimone e custode della vita, colei che accoglie la vita e la fede. In Lei il primato dello Spirito afferma il capolavoro di Dio”. A Rai Vaticano, le parole di Rosalba Manes, biblista, su Maria la madre di Gesù, la prima dei credenti. La riflessione e il confronto con la preghiera più recitata “Ave Maria” è invece affidata a Simona Sparaco, scrittrice e sceneggiatrice.
Dalle catacombe di Priscilla in Roma, la più antica testimonianza iconografica su Maria: “Questa immagine di Maria col bambino che risale al 230 circa dopo Cristo – dice a Rai Vaticano monsignor Pasquale Iacobone, Presidente Pontificia Commissione di Archeologia Sacra – è la primissima immagine che gli artisti riproducono qui in questo cimitero per proporre il messaggio cristiano dell’Incarnazione: Cristo luce del mondo che dà speranza ai defunti che vengono sepolti in questa catacomba”. Maria ha ispirato poeti, pittori e musicisti e continua a farlo ancora oggi.
In anteprima su Rai Vaticano una canzone per Maria, scritta dal cantautore Luca Frigeri e prodotta dal musicista Mauro Malavasi accompagnati dall’orchestra Scia Scia, con musicisti diversamente abili. “Credo che oggi più che mai ci sia bisogno di messaggi spirituali – dice Malavasi, autore di brani di successo con Lucio Dalla e Bocelli – abbiamo voluto creare un messaggio di speranza attraverso la musica, un po’ in controtendenza nel panorama musicale contemporaneo”. E Maria è soprattutto l’immagine della maternità. Nel reparto di ostetricia del Policlinico Universitario Gemelli nascono oltre quattromila bambini ogni anno, ma ogni nascita è una storia nuova, unica al mondo. Non ci si abitua mai, come raccontano le ostetriche che ogni giorno accolgono nuove vite, coordinate da Rosanna Miccoli, responsabile della sala parto. Due mamme di due bambine appena nate, affiancate dai padri, ci raccontano l’infinita gioia ma anche la preoccupazione e l’attesa di aspettare un bambino per nove mesi e poi poterlo stringere fra le braccia.
Infine, la devozione mariana forse la più grande ondata di spiritualità che pervade l’intera umanità: la Basilica di Monte Berico sui colli vicentini, emblema e simbolo dell’ispirazione che da secoli Maria diffonde in ogni angolo della terra. “Maria fissa un appuntamento anche a insaputa di chi compie il cammino per raggiungere il colle berico. Un incontro che davvero può essere dirompente risolutivo travolgente”: così Padre Carlo Rossato, priore del Convento Rettore Basilica Monte Berico dove ogni anno salgono in preghiera milioni di persone.
“Noi che gestiamo questo museo di arte sacra dove si recano tanti pellegrini, diventa quel luogo dove riacquisire la capacità di abbandonarsi di rifugiarsi in una veste di silenzio per affrontare quel percorso della via pulchritudinis”, aggiunge a Rai Vaticano la professoressa Agata Keran, curatrice Museo d’arte sacra di Monte Berico. Maria, la prima dei credenti, con il suo sì accogliente e silenzioso.