A due passi da piazza del Popolo l’Hotel Locarno è un elegante indirizzo di charme con un’originale proposta gastronomica all day long, arricchita dallo speciale “Bloody Brunch”. La cucina è firmata dallo chef Domenico Smargiassi e dai cocktail del bartender Nicholas Pinna: “Bloody Brunch” è l’originale formula degustazione del weekend. Federico Fellini era uno dei clienti dell’hotel, nel cuore della città. Un luogo raffinato, così come voluto dalla proprietaria Caterina Valente, che ha declinato ogni aspetto dell’albergo secondo questa filosofia, dall’accoglienza alla ristorazione, consentendo agli ospiti di poter gustare in ogni momento della giornata le specialità dello chef.
Nel fine settimana l’offerta è ancora più ricca e variegata, e si caratterizza per la sua doppia natura: da una parte una proposta internazionale, dall’altra i classici della tradizione italiana. “Abbiamo voluto realizzare una carta che potesse accontentare e incuriosire tutto il nostro pubblico, dal romano al turista italiano e quello straniero, presentando al contempo dei comfort food e delle ricette originali e accattivanti”, sottolinea Smargiassi.
La carta si divide tra un’offerta internazionale, con Eggs Benedict (anche in una versione Deluxe, con tartufo e salsa al parmigiano), Uova alla Fiorentina e al Tegamino, Maritozzo ripieno di Scrambled Eggs con pancetta e funghi, proseguendo poi tra Hamburger (anche vegano), Fish and Chips, Cordon Bleu (preparato seguendo la tradizione francese), e un’originale rivisitazione del Biryani, con uovo cotto a bassa temperatura, crocchette, salsa yogurt e accompagnato da riso al ragù. L’altra è una proposta che rimanda alla classica domenica italiana, con carciofo fritto, pappardelle al ragù “come una volta” (cotto con vino e brodo, e un pezzo di parmigiano), o ancora l’Amatriciana, o l’agnello panato, per chiudere con l’immancabile tiramisù. Ad accompagnare questa ricca offerta, i Bloody Mary del bartender Pinna.
La sua è una selezione da assaporare senza limiti, e che comprende il classico Bloody Mary, il Red snapper (preparato con il gin), e “One Bloody at time”, una terza proposta che varia ogni settimana. Un libro aperto, da vivere e sfogliare, sulle diverse epoche della storia capitolina dell’ultimo secolo: questo è l’Hotel Locarno, albergo nato nel 1925, in occasione del Giubileo da una famiglia svizzera (da qui il nome, in ricordo della propria città natale). Il famoso poster locandina diventato logo dell’Hotel venne realizzato dal famoso illustratore del cinema muto Anselmo Ballester, ed è questo il primo elemento di connessione con il mondo dell’arte, un legame che si svilupperà nel tempo e diventerà una componente identitaria della struttura. “Il Locarno diventò il punto di romanticismo di Federico Fellini e Giulietta Masina, ed è solo uno dei grandi nomi che contribuirà a renderlo di ritrovo degli artisti” racconta Caterina Valente, che eredita dalla madre, Maria Teresa Celli, la proprietà e la guida dell’albergo.
È lei che, negli anni ‘60 inizia quell’imponente lavoro di ricostruzione e restauro dell’Hotel Locarno, dall’acquisto di una piccola quota immobiliare, acquisendo poi la licenza, e proseguendo poi in quest’opera di recupero per riportarlo al fascino iniziale degli anni Venti, e farlo diventare un po’ casa sua; un aspetto molto amato proprio da quel mondo artistico, che ne ha frequentato (e continua a farlo) gli spazi, apprezzandone lo stile, l’unicità, e non ultimo l’assenza di vincoli orari sulla cucina (una proposta all day long ante litteram), caratteristica che andrà a costituire uno dei capisaldi dell’albergo.
Gianfranco Ferroni