“Roma Città Inclusiva” attraverso lo sport con il progetto di Special Olympics

La più grande organizzazione di sport inclusivo a livello mondiale per le persone con disabilità intellettiva ha presentato un progetto mirato alle scuole
Pubblicato il: 7 Novembre 2023
Tema: Sport

Il 7 novembre scorso presso la Commissione Sport di Roma Capitale il Vicepresidente nazionale di Special Olympics Alessandro Palazzotti e la Direttrice Regionale Stefania Cardenia del Team Lazio di Special Olympics Italia hanno presentato il progetto sperimentale ‘Roma Città Inclusiva’ di Special Olympics.  “Inclusione e formazione. Si potrebbe riassumere così la missione di Special Olympics la più grande organizzazione di sport inclusivo a livello mondiale per le persone con disabilità intellettiva che quest’oggi abbiamo avuto il piacere di ospitare in Commissione Sport. Il progetto sperimentale ‘Roma Città Inclusiva’ è volto a fare dello sport uno strumento che unisce e crea relazioni” dice il presidente della Commissione Sport Ferdinando Bonessio. Il progetto si basa principalmente su due capisaldi: da un lato la formazione di tecnici sportivi, insegnanti e operatori; dall’altro l’affiancamento di Special Olympics alle società sportive e agli istituti scolastici. La proposta operativa prevede programmi di scuola inclusiva e di sport unificato per atleti con e senza disabilità. Questo consente reciprocamente di sperimentare e valorizzare le diverse abilità, creare occasioni relazionali e di conoscenza diretta, evitare l’isolamento, educare al rispetto e all’accoglienza. “Nelle scuole italiane tra gli studenti con disabilità, il 68,4% ha una disabilità intellettiva. Questo significa che è determinante fare rete per creare, attraverso lo sport, un mondo in cui le persone siano riconosciute per le proprie capacità e non discriminate per le loro differenze, dando loro l’opportunità di scoprire attitudini e talenti. Le Istituzioni hanno il dovere di supportare e contribuire a generare questa rete. Mi auguro che quanto prima dalla Capitale d’Italia, città di accoglienza, possa partire un bel segnale di cambiamento culturale e di integrazione” conclude Bonessio.

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