È la Lucrezia l’opera attribuita al Guercino che tornerà al suo antico splendore grazie a “Civitas”, il vino che sostiene l’arte

Un grande progetto dell’associazione Civita per unire vino e salvaguardia del patrimonio artistico
Pubblicato il: 30 Settembre 2023

Continua nel segno del Guercino il progetto “Vino Civitas”, promosso dall’Associazione Civita in partnership con la Tenuta Caparzo di Montalcino. Nel 2024 sarà infatti restaurata grazie a questo progetto la Lucrezia recuperata di recente dal Ministero degli Esteri, cui era stata concessa in deposito addirittura dal 1929. Un’opera sostanzialmente inedita, che costituisce l’unica versione completa esistente di una composizione di Guercino nota solo in esemplari parziali e il cui restauro potrebbe finalmente chiarire la storia e l’attribuzione.

Il progetto “Vino Civitas” nasce dalla volontà di contribuire, con un sostegno concreto, alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio artistico del nostro Paese. Si tratta di una formula innovativa per legare l’attività vitivinicola al mondo della cultura, ogni anno infatti, grazie a una parte dei proventi della vendita del vino “Civitas” viene restaurata un’opera d’arte individuata dall’Associazione. A partire dal 2019 l’iniziativa coinvolge le Gallerie Nazionali di Arte Antica che hanno beneficiato dei proventi raccolti per il restauro di opere delle loro straordinarie collezioni di Palazzo Barberini e della Galleria Corsini.

Al progetto hanno aderito nel tempo sempre più aziende associate che sensibili alle tematiche culturali, hanno creduto fortemente nel progetto e contribuito, in qualità di acquirenti, a sostenere l’iniziativa nell’intento di affiancare la propria immagine al “mondo valoriale dell’arte”.

Tra gli interventi già conclusi i più sorprendenti sono quelli della Madonna del Latte di Bartolomé Esteban Murillo, che ha permesso di scoprire al di sotto dell’attuale strato pittorico la figura di un San Francesco inginocchiato, o quello sull’imponente Console con teste femminili di Palazzo Corsini, uno dei più ricchi ed elaborati arredi settecenteschi della collezione; i più recenti, ancora in corso, sul Sant’Onofrio di Battistello Caracciolo e sul Tributo della Moneta di Luca Giordano. Il primo, ormai quasi concluso, ha permesso ad esempio di riscoprire le cromie argentate del santo e molti dei dettagli perduti sotto secoli di ritocchi e vernici ingiallite, dai grani del rosario alle rocce della grotta, dalle foglie che “vestono” il santo alle ciocche dei suoi lunghi capelli.

Nell’ambito dell’incontro dello scorso ottobre Simonetta Giordani – Segretario Generale dell’Associazione Civita ha annunciato il rinnovo dell’accordo di collaborazione tra l’Associazione Civita e le Gallerie Nazionali Barberini Corsini fino al 2025 che, oltre a sancire la preziosissima collaborazione, dimostra quanto sia valido e vincente questo modello di sinergia.

L’Associazione Civita è un’organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca impegnata da oltre 35 anni in attività finalizzate alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico italiano. Sin dalla sua nascita ha saputo proporre un approccio nuovo nel rapporto fra il mondo della cultura e quello dell’economia, affidando un ruolo decisivo alle imprese intese non più come sponsor/mecenati, ma soggetti attivi e propositivi in grado di fare dell’investimento in cultura un asset strategico di valorizzazione della propria capacità competitiva.  Riconosciuta come vitale luogo di pensiero ed elaborazione di idee per innovare il settore dei beni culturali oggi l’Associazione Civita, sensibile anche ai temi di sostenibilità e innovazione, svolge un’intensa attività di studi, ricerche e realizza importanti eventi e progetti culturali anche in collaborazione con le proprie aziende affiliate. Fondata nel 1970, Caparzo rappresenta una delle prime dodici cantine storiche di Montalcino ed è tra quelle che più hanno contribuito alla creazione del mito del Brunello. Acquistata nel 1998 da Elisabetta Gnudi, Caparzo ha da quel momento subito un radicale cambiamento. L’azienda è stata dotata di una nuova cantina di invecchiamento completamente interrata e fra le più tecnologiche della zona, i vigneti sono stati reimpiantati e grazie ad alcune attente acquisizioni il parco vigna è oggi di oltre novanta ettari vitati. I vini di Caparzo sono presenti in oltre quaranta paesi, apprezzati per la loro costanza qualitativa e per essere espressione fedele ed elegante del territorio di origine.

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