La sua scuola “Così si Balla” è reduce da un anno di successi culminati in un saggio molto partecipato il 9 giugno presso il Barrio Latino ma il fondatore Josè Castro, venezuelano e uno dei protagonisti del ballo latino-americano a Roma e in Italia non ha intenzione di fermarsi qui. Lo abbiamo incontrato in un colloquio a tutto campo in cui si racconta e illustra la sua associazione sportiva dilettantistica nella quale operano dodici persone tra Roma e Milano e che mettono in pratica la sua metodologia d’insegnamento.
Cosa è oggi “Così si Balla?”
“Così si Balla” continua ad essere una realtà in cui si punta a riunire tante persone con un solo scopo che è quello di divertirci insieme attraverso una stessa passione: il ballo. Da noi imparare a ballare è solo una delle componenti perché creiamo amicizie, legami, conosciamo persone sulle quali contare. Siamo una scuola in crescita e vogliamo continuare a sviluppare quella che è una vera e propria comunità. La mia concezione di scuola non si limita ad un posto dove si impara a ballare ma dove si fa comunità.
Con la serata “ Espacios libres”Così si balla si è trasformata in un vero e proprio centro culturale…come ti è venuta questa idea?
L’idea è venuta a me e agli altri membri del team partendo dalla consapevolezza che all’ interno della scuola c’è tanto talento non solo umano ma anche artistico. Abbiamo deciso di dare spazio alle persone che fanno parte di questa comunità e che vogliono condividere il loro talento con gli altri. Poesia, ballo, canto, fotografia sono tutte forme d’arte che hanno visto come protagonisti gli allievi della scuola.
Cosa hai portato in “Così si Balla” del tuo vissuto, del tuo essere a metà tra mondo europeo e mondo sudamericano?
Ho portato tutto me stesso a partire da una concezione di ballo caraibico a 360 gradi. Non solo salsa e bachata ma anche tutto quello che può esserci a livello musicale in Sudamerica. Ci sono infatti diversi tipi di salsa e bachata ed in aggiunta noi cerchiamo di fare anche cultura, teoria. Ho portato due amici come Amalys e Georgenis che hanno condiviso con me questa avventura e anche un approccio gioioso e spensierato quando teniamo la lezione. Faccio in modo che i miei allievi tornino a casa con il sorriso oltre ai passi. Organizziamo anche dei pranzi caraibici perché la cultura abbraccia anche la gastronomia
Cosa ha rappresentato l’Europa nella tua esperienza?
L’Europa mi ha dato la possibilità di crescere come persona e di sviluppare questa associazione. Ho trovato apertura riguardo al ballo caraibico e alla nostra cultura e un bellissimo sistema di valori.
Come è il mondo dei balli caraibici a Roma?
Qui c’è sempre stato un grosso movimento. Potranno cambiare gli stili, potrà diventare di moda un ballo piuttosto che un altro ma c è tanta passione e tanta gente che balla. La tendenza ormai è mondiale e non c’è un posto dove non si balli latino-americano, anche dove la differenza culturale è tanta.
Vedi quindi ampi spazi di crescita per il ballo latino-americano?
Si perché è un ambiente che offre la possibilità di condividere e socializzare, di creare relazioni in un mondo che ci vuole divisi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente vogliamo continuare a crescere. Stiamo inserendo nuovi corsi e nuove discipline. A settembre inizieremo a fare corsi di salsa Cali Style . Abbiamo aperto la sede a Centocelle, abbiamo inserito nuovi maestri e organizzato corsi di formazione per nuovi maestri.
Se dovessi descrivere con tre aggettivi il tuo stile di ballo….
Allegro perché io metto molta enfasi nel goderci quello che facciamo, nel ridere e nel goderci osno lezione, passionale perché la passione ci farà crescere e disciplinato perché c è chi ha il talento ma c è anche chi il talento lo deve costruire e con la disciplina si può arrivare ovunque.
In cosa si differenzia “Così si Balla” dalle altre scuole?
Qui c’è un team che si dedica esclusivamente a questo, non si tratta di un secondo lavoro fatto nei ritagli di tempo e questo è molto importante. Inoltre, i tre maestri principali sono sudamericani e questo fa sì che l’allievo possa imparare tante chicche e particolarità sulla musica, sulle parole e anche sulla cultura. Altra nostra particolarità è che puntiamo molto sui corsi tradizionali. Infatti, siamo l’unica scuola che fa bachata tradizionale e che ha i corsi di salsa Cali.
Qual è un tuo sogno?
Mi piacerebbe creare un ambiente dove, oltre a ballare, si possa fare anche un’esperienza gastronomica latino-americana. La mia è infatti una visione olistica che comprende arte, food, ballo per portare il Sud America a Roma in tutte le sue sfumature.